ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEL CONSIGLIO EUROPEO
RACCOMANDAZIONE 1283 (1996)
Relativa alla storia e all’apprendimento della storia
in Europa
1. Le persone hanno un diritto verso il loro passato, proprio come esse hanno un diritto nel disconoscerlo. La storia è uno dei diversi modi di ritrovare questo passato e di creare un’identità culturale. È inoltre una via d’accesso alle esperienze alla ricchezza del passato e delle altre culture. Essa è una disciplina che concerne lo sviluppo di un approccio critico all’informazione e all’immaginazione controllata.
2. La storia ha inoltre un ruolo politico chiave da giocare nell’Europa odierna. Essa può contribuire ad aumentare la comprensione, la tolleranza e la fiducia tra gli individui e tra i popoli dell’Europa – oppure può diventare una forza di divisione, violenza e intolleranza.
3. La conoscenza storica è un’importante abilità civica. Senza di essa l’individuo è più vulnerabile alla manipolazione politica o di altro genere.
4. Per la maggior parte dei giovani, la storia comincia a scuola. Questo non dovrebbe semplicemente consistere nell’imparare a memoria fatti storici a caso; dovrebbe essere un’iniziazione a come si è arrivati alla conoscenza storica, un argomento per sviluppare lo spirito critico e di sviluppo di un democratico, tollerante e responsabile atteggiamento civico.
5. Le scuole non sono l’unica fonte d’informazione e opinione storica. Le altre fonti includono mass media, film, letteratura e turismo. Un’influenza è esercitata anche dalla famiglia, dai propri pari, dalle comunità locali e nazionali e dai circoli religiosi e politici.
6. Le nuove tecnologie di comunicazione (CD-I, CD-ROM, Internet, realtà virtuali, ecc.)stanno gradualmente estendendo la portata d’impatto dei soggetti storici.
7. Deve essere fatta una distinzione tra le diverse forme di storia: la tradizione, le memorie e la storia analitica. In ognuna di esse i fatti vengono sulla base di differenti criteri. E queste varie forme di storia giocano ruoli differenti.
8. I politici hanno una loro personale visione della storia, e alcuni sono tentati a manipolarla. Effettivamente tutti i sistemi politici hanno usato la storia per i propri fini e hanno imposto la loro versione dei fatti storici così come la loro definizione di personaggi storici buoni e cattivi.
9. Anche se il loro proposito costante deve essere rimanere vicini il più possibile all’obbiettività, anche gli storici sono ben consapevoli dell’essenziale soggettività della storia e dei vari modi in cui può venir ricostruita e interpretata.
10. I cittadini hanno un diritto a imparare la storia che non sia stata manipolata. Lo Stato dovrebbe garantire questo diritto e incoraggiare un approccio scientifico appropriato, senza pregiudizi religiosi o politici, in tutto ciò che viene insegnato.
11. Gli insegnanti e i ricercatori dovrebbero stare a stretto contatto per assicurare il continuo aggiornamento e rinnovo del contenuto dell’insegnamento della storia. E’ importante che la storia si tenga al passo con il presente.
12. Dovrebbe esserci inoltre trasparenza tra coloro che lavorano in tutte le aree della storia, in classe, nello studio televisivo o nella biblioteca universitaria.
13. Particolare attenzione dovrebbe essere data ai problemi dell’Europa centrale e orientale che ha sofferto per la manipolazione della storia anche in tempi recenti e continua in certi casi a essere soggetta della censura politica.
14. L’Assemblea raccomanda al Comitato dei Ministri di incoraggiare l’insegnamento della storia in Europa riguardo alle seguenti proposte:
I La consapevolezza storica dovrebbe essere parte essenziale dell’educazione di tutti i giovani. L’insegnamento della storia dovrebbe permettere agli scolari di acquisire capacità di pensiero critico per analizzare e interpretare l’informazione in maniera responsabile ed efficace, per riconoscere la complessità dei soggetti e per apprezzare la diversità culturale. Dovrebbero venire identificati gli stereotipi e ogni altro tipo di distorsione basata su pregiudizi nazionali, razziali, religiosi o di altro genere;
II Il contenuto dell’insegnamento della storia dovrebbe essere molto aperto. Dovrebbe includere tutti gli aspetti delle società (gli avvenimenti sociali e culturali così come quelli politici). Il ruolo delle donne dovrebbe venire riconosciuto in maniera appropriata. Dovrebbe venire insegnata la storia locale e nazionale (ma non nazionalista) così come la storia delle minoranze. Gli eventi controversi, sensibili e tragici dovrebbero essere equilibrati da forze positive reciproche;
III La storia di tutta l’Europa, quella dei principali eventi politici ed economici, e dei movimenti filosofici e culturali che hanno formato l’identità europea devono venir inclusi nei programmi scolastici;
IV Le scuole dovrebbero riconoscere i differenti modi in cui gli stessi argomenti vengano trattati nelle diverse nazioni, e ciò potrebbe essere sviluppato come base per gli scambi scolastici;
V Dovrebbe venir dato un supporto all’Istituto George Eckert per la ricerca internazionale sui libri di testo e i Ministeri dell’Istruzione e gli Editori degli Stati Membri dovrebbero venir invitati a garantire che la collezione di manuali dell’Istituto venga tenuta aggiornata;
VI Le differenti forme di apprendimento della storia (studio dei manuali, televisione, relazioni, visite ai musei, ecc.) dovrebbero venir combinate, senza la preferenza esclusiva per una di loro. Dovrebbero venire integrate completamente nuove tecnologie di informazione. Dovrebbero essere individuati adeguati criteri educativi ed accademici per il materiale da utilizzare;
VII Dovrebbe venir favorita una più grande interazione tra le influenze scolastiche ed extra-scolastiche sull’apprezzamento della storia da parte dei giovani, per esempio tramite i musei (e in particolare i musei di storia), gli itinerari culturali e il turismo in generale;
VIII Gli approcci innovatori dovrebbero venir incoraggiati, così come la continua formazione, specialmente riguardo alle nuove tecnologie. Una rete interattiva degli insegnanti di storia dovrebbe venire incoraggiata. La storia dovrebbe essere un soggetto prioritario per gli insegnanti europei organizzati all’interno della struttura del programma per la formazione degli insegnanti del Consiglio per la co-operazione culturale;
IX Dovrebbe venir incoraggiata la cooperazione tra insegnanti e storici, per esempio tramite i mezzi del nuovo progetto dello Comitato dell’Educazione del Consiglio della Cooperazione culturale sull’apprendimento e l’insegnamento della storia d’Europa nel ventesimo secolo;
X Il supporto del governo dovrebbe venir dato alla creazione di associazioni nazionali indipendenti di insegnanti di storia. Dovrebbe venir incoraggiato l’attivo coinvolgimento nell’associazione degli insegnanti di storia Euroclio;
XI Un codice di norme per l’insegnamento della storia dovrebbe essere stilato in collaborazione con gli insegnanti di storia, così come uno statuto europeo al fine di proteggerli dalla manipolazione politica.
15. l’Assemblea sostiene la libertà di ricerca accademica ma si aspetterebbe la responsabilità professionale anche nel campo parallelo della radiodiffusione. L’Assemblea perciò raccomanda al Comitato dei Ministri:
I di chiedere ai governi di assicurare un sostegno finanziario continuo per la ricerca storica e il lavoro delle commissioni multilaterali e bilaterali sulla storia contemporanea;
II di promuovere la cooperazione tra gli storici così come di aiutare ad incoraggiare lo sviluppo di atteggiamenti più aperti e più tolleranti in Europa, prendendo in considerazione le differenti esperienze ed opinioni;
III di assicurare che venga protetto il diritto degli storici alla libertà di espressione.
16. Dovrebbe venir incoraggiata una collaborazione europea nel campo della storia. L’assemblea raccomanda che il Comitato dei Ministri:
I studi gli elementi di base delle differenti storie dei popoli d’Europa che, una volta accettati da ognuno, potrebbero venire inclusi in tutti i testi di storia europea;
II consideri la possibilità di stabilire negli Stati Membri una biblioteca di storia on-line;
III incoraggi gli Stati Membri a istituire muse di storia nazionale sul modello della tedesca “Casa della Storia a Bonn”
IV promuova progetti multilaterali e bilaterali sulla storia e sull’insegnamento della storia e in particolare progetti regionali tra Paesi vicini.
RECOMMANDATION 1283 (1996)
Relative à l'histoire et à l'apprentissage de l'histoire en Europe
1. Tout individu a le droit de connaître son passé ainsi que le droit de le désavouer. L'histoire est l'un des moyens de retrouver ce passé et de forger une identité culturelle. C'est aussi une porte ouverte sur l'expérience et la richesse du passé et d'autres cultures. L'histoire est une discipline qui développe l'approche critique de l'information et l'imagination contrôlée.
2. L'histoire a aussi un rôle politique clé à jouer dans l'Europe d'aujourd'hui. Elle peut favoriser la compréhension, la tolérance et la confiance entre les individus et entre les peuples d'Europe. Elle peut aussi devenir une force de division, de violence et d'intolérance.
3. La connaissance de l'histoire est importante pour la vie civique. Sans elle, l'individu est plus vulnérable, sujet à la manipulation, politique ou autre.
4. Pour la plupart des jeunes, l'histoire commence à l'école. Elle ne devrait pas consister à apprendre par cœur des faits historiques pris au hasard; elle devrait être une initiation aux modes d'acquisition des connaissances historiques, de façon à développer l'esprit critique et à favoriser un comportement démocratique, tolérant et civilement responsable.
5. Les établissements scolaires ne sont pas les seules sources d'information et d'opinion sur l'histoire. Parmi d'autres sources on peut citer les moyens de communication de masse, le cinéma, la littérature et le tourisme. Une influence est également exercée par la famille, les pairs, les communautés locales et nationales, et par les cercles religieux ou politiques.
6. Les nouvelles technologies de communication (CD-I, CD-ROM, Internet, réalité virtuelle, etc.) sont en train d'élargir progressivement la portée et l'impact des sujets d'histoire.
7. Il est possible de distinguer plusieurs formes d'histoire: la tradition, les souvenirs et l'histoire analytique. La sélection des faits obéit, dans chacune des formes, à des critères différents. Et ces différentes formes d'histoire remplissent des rôles différents.
8. Les hommes politiques ont leur propre interprétation de l'histoire, et certains sont tentés de la manipuler. Presque tous les systèmes politiques ont utilisé l'histoire pour servir leurs intérêts et ont imposé leur version des faits historiques ainsi que leur définition des bons et des méchants dans l'histoire.
9. Même si leur but est d'être le plus objectif possible, les historiens sont aussi très conscients de la subjectivité de l'histoire et des différentes manières dont on peut la reconstruire et l'interpréter.
10. Les citoyens ont le droit d'apprendre une histoire non manipulée. L'Etat devrait donc assurer ce droit et encourager une approche scientifique appropriée, sans déformation religieuse ou politique, de tout ce qui est enseigné.
11. Les enseignants et les chercheurs devraient se concerter pour assurer continuellement la mise à jour et le renouvellement du contenu de l'enseignement de l'histoire. Il est important que l'histoire avance de pair avec le présent.
12. La transparence devrait être de mise entre tous ceux qui travaillent dans les domaines de l'histoire, que ce soit la salle de classe, le studio de télévision ou la bibliothèque d'université.
13. Une attention particulière devrait être accordée à la problématique de l'Europe centrale et orientale qui a tant souffert de la manipulation de l'histoire jusqu'à tout récemment et qui dans des cas d'espèce est encore assujettie à une censure politique.
14. L'Assemblée recommande au Comité des Ministres d'encourager l'enseignement de l'histoire en Europe en formulant les propositions suivantes:
I. la onnaissance de l'histoire devrait être une part essentielle de l'éducation des jeunes. Son enseignement devrait permettre aux élèves d'acquérir la capacité intellectuelle d'analyser et d'interpréter l'information d'une manière critique et responsable, de saisir la complexité des sujets et d'apprécier la diversité culturelle. Il importe d'identifier les stéréotypes et autres perversions fondés sur des préjugés nationaux, raciaux, religieux et autres;
II. le contenu des programmes d'histoire devrait être très ouvert. Il devrait comprendre tous les aspects des sociétés (l'histoire sociale et culturelle aussi bien que l'histoire politique). Le rôle des femmes devrait être dûment reconnu. L'histoire locale ainsi que l'histoire nationale (mais pas nationaliste) doivent être enseignées, ainsi que l'histoire des minorités. Les événements controversés, sensibles et tragiques devraient être équilibrés par rapport aux influences positives mutuelles;
III. l'histoire de toute l'Europe, l'histoire des principaux événements politiques et économiques, ainsi que les mouvements philosophiques et culturels, qui ont formé l'identité européenne, doivent figurer dans les programmes d'enseignement;
IV. les établissements scolaires doivent reconnaître les différentes façons de traiter les mêmes sujets dans différents pays, et cela peut être développé comme une base pour des échanges scolaires;
V. l'Institut Georg Eckert pour la recherche internationale sur les manuels scolaires devrait être soutenu, et les ministères de l'Education et les éditeurs de manuels scolaires des Etats membres devraient veiller à ce que la collection de manuels de l'institut soit maintenue à jour;
VI. il faut combiner les différentes formes d'apprentissage de l'histoire (l'étude du manuel, la télévision, les exposés, la visite de musées, etc.) sans privilégier, de façon exclusive, l'une d'entre elles. Les nouvelles technologies de l'information doivent s'intégrer pleinement dans ce processus. Des critères éducationnels (et académiques) appropriés pour la sélection du matériel à utiliser devraient être assurés;
VII. une plus grande interaction devrait être favorisée entre les influences scolaires et extrascolaires sur l'appréciation de l'histoire par les jeunes, par exemple par les musées (et en particulier par les musées d'histoire), les routes culturelles et le tourisme en général;
VIII. les approches novatrices de
l'enseignement de l'histoire devraient être encouragées, ainsi que la formation professionnelle continue, notamment en ce qui concerne les nouvelles technologies. L'établissement d'un réseau interactif d'enseignants d'histoire devrait être encouragé. L'histoire devrait être une priorité pour les séminaires européens d'enseignants organisés dans le cadre du programme du Conseil de la coopération culturelle pour la formation continue des enseignants;
IX. il faut favoriser la coopération entre les enseignants et les historiens, par exemple par le biais du nouveau projet du Comité de l'éducation du Conseil de la coopération culturelle sur l'apprentissage et l'enseignement de l'histoire de l'Europe au XXe siècle;
X. .les gouvernements devraient soutenir la création d'associations nationales indépendantes des enseignants d'histoire. La participation active de celles-ci dans l'association européenne des enseignants d'histoire Euroclio devrait être encouragée;
XI. un code de conduite pour l'enseignement de l'histoire devrait être préparé en collaboration avec les enseignants en histoire, ainsi qu'une charte européenne pour les protéger des manipulations politiques.
15. L'Assemblée soutient la liberté de recherche académique mais s'attend également à la même responsabilité professionnelle que celle demandée aux professionnels de la radiodiffusion. En conséquence, l'Assemblée recommande au Comité des Ministres:
I. .de demander aux gouvernements d'assurer un financement continu de la recherche en matière d'histoire et des travaux des commissions multilatérales et bilatérales sur l'histoire contemporaine;
II. .de promouvoir la coopération entre historiens, en prenant en compte différentes expériences et opinions, en vue de favoriser le développement d'attitudes plus ouvertes et plus tolérantes en Europe;
III. III.d'assurer la protection du droit des historiens à la liberté d'expression.
16. Une collaboration européenne dans le domaine de l'histoire devrait être encouragée. L'Assemblée recommande au Comité des Ministres:
I. .d'étudier les éléments de base des diverses histoires des peuples de l'Europe qui, acceptés par tous, pourraient être intégrés dans tous les manuels d'histoire européenne;
II. .d'examiner la possibilité d'établir dans les Etats membres une bibliothèque électronique de l'histoire;
III. .d'encourager les Etats membres à établir des musées nationaux d'histoire sur le modèle allemand de la «Maison de l'histoire» à Bonn;
de promouvoir les projets multilatéraux et bilatéraux dans le domaine de l'histoire et de l'enseignement de l'histoire, et en particulier les projets régionaux entre pays voisins.
RECOMMENDATION 1283 (1996)
On (1996)history and the learning of history Europe
1) People have a right to their past, just as they have a right to disown it. History is one of several ways of retrieving this past and creating a cultural identity. It is also a gateway to the experiences and richness of the past and of other cultures. It is a discipline concerned with the development of a critical approach to information and of controlled imagination.
2) History also has a key political role to play in today's Europe. It can contribute to greater understanding, tolerance and confidence between individuals and between the peoples of Europe - or it can become a force for division, violence and intolerance.
3) Historical awareness is an important civic skill. Without it the individual is more vulnerable to political and other manipulation.
4) For most young people, history begins in school. This should not simply be the learning by heart of haphazard historical facts; it should be an initiation into how historical knowledge is arrived at, a matter of developing the critical mind and the development of a democratic, tolerant and responsible civic attitude.
5) Schools are not the sole source of historical information and opinion. Other sources include the mass media, films, literature and tourism. Influence is also exercised by the family, peer groups, local and national communities, and by religious and political circles.
6) The new communication technologies (CD-I, CD-ROM, Internet, virtual reality, etc.) are gradually extending the range and impact of historical subjects.
7) A distinction may be made between several forms of history: tradition, memories and analytical history. Facts are selected on the basis of different criteria in each. And these various forms of history play different roles.
8) Politicians have their own interpretations of history, and some are tempted to manipulate it. Virtually all political systems have used history for their own ends and have imposed both their version of historical facts and their definition of the good and bad figures of history.
9) Even if their constant aim may be to get as close to objectivity as possible, historians are also well aware of the essential subjectivity of history and of the various ways in which it can be reconstructed and interpreted.
10) Citizens have a right to learn history that has not been manipulated. The state should uphold this right and encourage an appropriate scientific approach, without religious or political bias, in all that is taught.
11) Teachers and research workers should be in close contact to assure the continued updating and renewal of the content of history teaching. It is important that history keep pace with the present.
12) There should also be transparency between those working in all areas of history, whether in the school classroom, television studio or university library.
13) Particular attention should be given to the problems in central and eastern Europe which has suffered from the manipulation of history up to recent times and continues in certain cases to be subject to political censorship.
14) The Assembly recommends that the Committee of Ministers encourage the teaching of history in Europe with regard to the following proposals:
I. historical awareness should be an essential part of the education of all young people. The teaching of history should enable pupils to acquire critical thinking skills to analyse and interpret information effectively and responsibly, to recognise the complexity of issues and to appreciate cultural diversity. Stereotypes should be identified and any other distortions based on national, racial, religious or other prejudice;
II. the subject matter of history teaching should be very open. It should include all aspects of societies (social and cultural history as well as political). The role of women should be given proper recognition. Local and national (but not nationalist) history should be taught as well as the history of minorities. Controversial, sensitive and tragic events should be balanced by positive mutual influences;
III. the history of the whole of Europe, that of the main political and economic events, and the philosophical and cultural movements which have formed the European identity must be included in syllabuses;
IV. schools should recognise the different ways in which the same subjects are handled in different countries, and this could be developed as a basis for interschool exchanges;
V. support should be given to the Georg Eckert Institute for International Textbook Research, and Ministries of Education and educational publishers in member states should be asked to ensure that the institute's collection of textbooks be kept up-to-date;
VI. the different forms of history learning (textbook study, television, project work, museum visits, etc.) should be combined, without exclusive preference to any of them. New information technologies should be fully integrated. Proper educational and academic) standards must be ensured for the material used;
VII. greater interaction should be fostered between school and out-of-school influences on young people's appreciation of history, for example by museums (and in particular history museums), cultural routes and tourism in general;
VIII. innovatory approaches should be encouraged, as well as continued in-service training, especially with regard to new technologies. An interactive network of history teachers should be encouraged. History should be a priority subject for European teachers' courses organised within the framework of the Council for Cultural Co-operation in-service training programme for teachers;
IX. co-operation should be encouraged between teachers and historians, for example by means of the Education Committee of the Council for Cultural Co-operation's new project on learning and about teaching the history of Europe in the 20th century;
X. government support should be given to the setting up of independent national associations of history teachers. Their active involvement in the European history teachers' association Euroclio should be encouraged;
XI. a code of practice for history teaching should be drawn up in collaboration with history teachers, as well as a European charter to protect them from political manipulation.
15) The Assembly supports freedom of academic research but would also expect professional responsibility as in the parallel field of broadcasting. The Assembly therefore recommends that the Committee of Ministers:
I. ask governments to assure continued financial support for historical research and the work of multilateral and bilateral commissions on contemporary history;
II. promote co-operation between historians so as to help encourage the development of more open and more tolerant attitudes in Europe by taking account of different experiences and opinions;
III. ensure that the right of historians to freedom of expression is protected.
16) European collaboration should be encouraged in the field of history. The Assembly recommends that the Committee of Ministers:
I. study the basic elements of the different histories of the peoples of Europe which, when accepted by everyone, could be included in all European history textbooks;
II. consider the possibility of establishing in member states an on-line library of history;
III. encourage member states to establish national history museums on the lines of the German "House of History" in Bonn;
IV. promote multilateral and bilateral projects on history and history teaching and in particular regional projects between neighbouring countries.
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